LE REAZIONI PIEZONUCLEARI

Oltre 750 ricercatori italiani scendono in campo con un appello al Ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca per "verificare se corrispondono al vero le affermazioni che si intende porre tra le priorità dell'attività dell'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) lo studio delle reazioni piezonucleari".

 

In questo tipo di reazioni nucleari, pacchetti di onde chiamati fononi  colpiscono materiali di tipo diverso e ciò provocherebbe la separazione di nuclei di elementi leggeri (ossia con un numero atomico pari o inferiore a quello del ferro) che, una volta scissi, emettono neutroni e diffondono onde elettromagnetiche producendo energia.

 

L'appello fa seguito alla presentazione del nuovo tipo di reazione nucleare che sarebbe stata ottenuta da alcuni ricercatori italiani fra cui il Presidente dell'INRIM Alberto Carpinteri. I ricercatori, si chiedono, se "sia il caso di porre tra le priorità dell'attività dell'INRIM queste ricerche considerando che si tratta di una scoperta che, per ora, non è confermata da altri ricercatori"' spiega uno dei promotori dell'appello, Ezio Puppin, del Politecnico di Milano.

 

Tre lavori pubblicati da alcuni Istituti, tra cui l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l'Università Svedese di Uppsala, si legge nell'antefatto all'appello, "non confermano i risultati sulla fusione piezonucleare e sollevano forti dubbi sulla validità dei dati pubblicati". Di recente, infine, sul sito ArXiv alcuni ricercatori dell'INRIM sollevano altri dubbi sull'autenticità dei dati a favore dell'esistenza delle reazioni piezonucleari.

 

"Quanto sta accadendo all'INRIM, che è uno degli enti pubblici di ricerca vigilati dal MIUR", prosegue l'appello, "è preoccupante perché si colloca al di fuori della tradizione del metodo scientifico e rischia di gettare discredito sull'intero sistema della ricerca italiana oltre a produrre uno spreco di risorse umane e finanziarie. L'INRIM, prosegue l'appello, "è deputato alle ricerche di metrologia indispensabili alla comunità scientifica. Esistono altre istituzioni deputate alle ricerche sulle reazioni nucleari quali l'INFN e l'ENEA". I proponenti auspicano che "si possa ricondurre la politica del nostro Istituto Metrologico Nazionale entro i canoni della prassi scientifica accettata in tutto il mondo anche al fine di evitare che risorse pubbliche, vengano allocate per finanziare e sostenere progetti privi, per lo meno allo stato attuale, di alcun fondamento scientifico".

 

Anche il Prorettore alla Ricerca Scientifica dell'Università di Roma La Sapienza, Giancarlo Ruocco, interviene in merito all'appello, al quale hanno aderito molti fisici de La Sapienza. "In questi giorni sta riscuotendo ampia adesione un appello al MIUR affinchè prenda posizione sulla vicenda che ha assunto il nome di 'Piezopoli'", osserva Ruocco. "Si tratta - prosegue - "di riportare nell'alveo della usuale prassi scientifica la discussione in merito alle ricerche sui cosiddetti fenomeni piezonucleari e in particolare di porre attenzione a pericolose scorciatoie politiche che porterebbero finanziamenti a queste ricerche. Il finanziamento della ricerca - sottolinea Ruocco - "deve passare attraverso gli usuali canali progettuali sottoposti a valutazione ex-ante ed ex-post".

 

 

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